Minima lavorazione

Per lavorazione minima o ridotta del terreno si intende la coltivazione di un terreno con metodi meccanici diversi dall’aratura, in modo da ridurre il deterioramento del suolo. Questa tecnica ha acquisito una popolarità sempre crescente, grazie a nuove macchine progettate appositamente per la coltivazione di questo tipo.

Definizione di minima lavorazione

Per lavorazione minima o ridotta del terreno si intende la coltivazione di un terreno con metodi meccanici diversi dall’aratura, in modo da ridurre il deterioramento del suolo. Questa tecnica ha acquisito una popolarità sempre crescente, grazie a nuove macchine progettate appositamente per la coltivazione di questo tipo. KUHN offre una gamma di attrezzature leader nel settore della minima lavorazione, tra cui apposite seminatrici e attrezzature per la coltivazione.

Minima lavorazione ed efficienza nei consumi di carburante

L’uso di macchinari pesanti - e che richiedono grandi consumi di carburante - per l’aratura e la preparazione di un terreno per una nuova coltura può essere ridotto in modo significativo grazie a un approccio cosiddetto “min-till” (dal termine inglese “minimum tillage”, che significa appunto “minima lavorazione”). In questo modo verranno ridotti i costi della manodopera e del carburante, il tempo d’impiego degli operatori e le emissioni di gas serra derivanti dalla coltivazione. Anno dopo anno, questi benefici si moltiplicheranno e molte aziende agricole potranno reinvestire il denaro risparmiato in nuove attrezzature per poter poi migliorare ulteriormente la salute del suolo. In parole povere: meno il terreno viene deteriorato, maggiori saranno i benefici. 

OPTIMER L at work
Blocco idraulico regolabile sulla seminatrice ESPRO

I vantaggi della minima lavorazione

Per approccio min-till si intende la pratica di lavorazioni superficiali del terreno - fino a 15 cm di profondità - e senza rivoltamento di terreno. Limitando il numero di passaggi necessari alla coltivazione, l’approccio min-till permette di migliorare la struttura del suolo. Questo fattore, unito all’uso di metodi di coltivazione più leggeri (ad esempio, i coltivatori a denti e/o dischi al posto degli aratri e degli erpici rotanti), può migliorare la salute del suolo in modo significativo.

Migliorando la salute del suolo, la minima lavorazione può aiutare le colture a insediarsi più rapidamente nel tempo, riducendo al contempo i danni inferti alla struttura del suolo. Non rivoltare il terreno aiuta a trattenere l’umidità, riduce il rischio di ruscellamento superficiale e contribuisce a proteggere il terreno da inondazioni e siccità.

L’adozione di un approccio min-till e l’adattamento di un sistema di coltivazione possono contribuire a mantenere i nutrienti nel terreno. In questo modo verrà migliorata la salute del suolo e si ridurrà la necessità di utilizzare fertilizzanti, mantenendo una maggiore quantità di materia organica nel terreno e migliorandone la qualità. Da questo tipo di approccio deriva un ulteriore vantaggio: i vermi e altri organismi che contribuiscono a migliorare la fertilità e la struttura del suolo saranno meno colpiti dalla tecnica min-till, potendo così aumentare il loro numero e rigenerare il suolo.

Work lights on the ESPRO seed drill

Per quali terreni è adatta la minima lavorazione? 

L’approccio min-till è adatto alla maggior parte dei terreni, ma funziona meglio su quelli più asciutti, stabili e ben drenanti. È più difficile implementare un sistema min-till sui terreni leggeri, che hanno una struttura più debole. La minima lavorazione è l’optimum per la risemina dei prati e per l’impianto di colture arabili comuni, quali ad esempio cereali, colza e colture di copertura (le cosiddette cover crop).

Può inoltre essere utilizzata per l’impianto di colture quali fagioli e barbabietole da zucchero. La minima lavorazione può essere abbinata alla lavorazione a strisce (la cosiddetta “strip-tillage”), all’agricoltura conservativa o alle cover crop per migliorare la salute del suolo e le rese delle colture.

Questo tipo di lavorazione è inoltre perfettamente adatto ai terreni che tendono a compattarsi, ad esempio quelli argillosi molto pesanti; può inoltre essere utile per i terreni sabbiosi leggeri, in modo da ridurre il ruscellamento superficiale. Quando il terreno viene preparato con un approccio min-till, l’obiettivo è quello di non scendere oltre i 15 cm di profondità e di non rivoltare il terreno. Prima di avviare un processo di lavorazione minima o nulla del terreno, oppure durante la rotazione, potrebbe essere necessario ridurre il compattamento del terreno.

Per migliorare il controllo delle erbacce, una coltivazione leggera dopo il raccolto creerà un falso letto di semina. In questo modo si favorirà la germinazione delle erbacce, che potranno essere eliminate prima della semina. 

Dopo il passaggio a un sistema min-till

Dopo l’avvio di un processo min-till, le rese delle colture possono talvolta diminuire durante i primi tre anni. Tuttavia, in genere le rese aumentano quando la salute del suolo migliora.

I residui colturali possono trattenere l’azoto, necessario al terreno per favorire la crescita delle colture. Questo fattore può ritardare l’insediamento delle colture nel breve termine. Con il tempo, i microbi presenti nel terreno si adatteranno in modo che l’azoto possa essere assorbito dalla coltura in modo più efficace, aiutando così la coltura a insediarsi più rapidamente. 

Pratiche adottate nella minima lavorazione 

Può essere d’aiuto spargere in modo uniforme la paglia trinciata sul campo, utilizzando un voltafieno. È inoltre comune l’uso di una piccola quantità di fertilizzante sulle colture primaverili. Se ne sconsiglia invece l’uso sulle colture autunnali, in quanto c’è un rischio maggiore che i nutrienti inquinino l’acqua (lisciviazione).

In un sistema min-till, il controllo di erbacce, parassiti e malattie può essere più impegnativo. È possibile migliorare il controllo delle erbacce aumentando la dose di semina, ruotando le colture, utilizzando cover crop (che inoltre miglioreranno la salute del suolo) e utilizzando erbicidi non selettivi prima della semina. 

MEGANT_Working2.JPG

Che cos’è la minima lavorazione e quali sono i suoi vantaggi? 

Un sistema min-till può ridurre il compattamento del terreno, il consumo di carburante, il tempo d’impiego degli operatori e la necessità di utilizzare fertilizzanti. Inoltre, migliora la salute del suolo aiutando la sua struttura a rigenerarsi. Tuttavia, è fondamentale scegliere i macchinari giusti, in quanto l’uso di attrezzature e seminatrici progettate appositamente per la coltivazione min-till è l’unico modo per gestire con successo questo tipo di sistema. Per ottenere assistenza e consulenza, contattate KUHN oggi stesso. 

The PROLANDER cultivator with vibrating tines during seedbed preparation

I macchinari migliori per la minima lavorazione 

KUHN può fornire consigli e dimostrazioni in loco per aiutarvi ad adottare un sistema min-till. Le nostre attrezzature e seminatrici per la coltivazione min-till sono state progettate appositamente per aiutare le aziende agricole a passare a questo tipo di sistema. Offriamo seminatrici monogerme portate e trainate, tra cui:

  • MEGANT: seminatrice monogerme portata a denti, con una larghezza di lavoro di 6 metri
  • ESPRO: seminatrice trainata con larghezze di lavoro da 3 a 8 metri 

KUHN offre inoltre una gamma di attrezzature per la coltivazione che ben si adattano ai sistemi min-till:

  • CULTIMER: coltivatore di stoppie con 2 (CULTIMER M) o 3 (CULTIMER L) file di denti
  • PROLANDER: gamma versatile di coltivatori, disponibili nella versione portata da 4 a 6 metri e in quella trainata da 6 a 7.50 metri
  • OPTIMER: gamma di coltivatori di stoppie disponibili in tre versioni OPTIMER L e OPTIMER XL 

Scopri tutti i vantaggi e benefici delle tecniche colturali semplificate: benefici economici, colturali e ambientali.

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